Rifugiati somali rompono il digiuno del Ramadan alla Al Amal Orphan Society di Amman, in Giordania. © UNHCR/Benoit Almeras

Sentiamo il dovere di pubblicare il comunicato emesso dall’UNHCR  lunedì 12 aprile 2021 con il quale invita, in occasione dell’avvio del mese sacro del Ramadan,  a riconoscere un sostegno maggiore ai milioni di rifugiati e sfollati interni colpiti più duramente dalla pandemia di COVID-19.

 

Le persone costrette a fuggire dalle loro case devono essere incluse su un piano di parità nei programmi globali di vaccinazione e nei piani di ripresa economica. Sono necessari anche maggiori sforzi per affrontare i loro bisogni di istruzione, la salute mentale e il benessere psicosociale, i rischi di protezione per i minori, e per prevenire e rispondere alla violenza di genere.

“In questo momento di profonda riflessione e generosità, la nostra solidarietà con tutte le persone che nel mondo sono state costrette alla fuga è più che mai necessaria”, ha detto Filippo Grandi, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati. “Durante il Mese Sacro e in pieno spirito di solidarietà, faccio appello ad un maggiore sostegno alle persone vulnerabili”.

Circa l’85% dei rifugiati del mondo sono ospitati in paesi a basso e medio reddito. Sono paesi che stanno affrontando importanti sfide economiche e spesso hanno sistemi sanitari fragili. A causa della pandemia, i rifugiati e gli sfollati interni hanno perso i loro mezzi di sostentamento e sono stati spinti in condizioni di estrema povertà, con conseguenze disastrose e di vasta portata.

L’UNHCR stima che tre rifugiati su quattro in tutto il mondo possano soddisfare meno della metà dei loro bisogni primari. Le famiglie hanno tagliato le spese per il cibo, non sono più in grado di pagare l’affitto, si sono indebitate ulteriormente o sono state costrette a ritirare i bambini dalla scuola anche quando queste sono rimaste aperte.

In coincidenza con il mese sacro del Ramadan, l’UNHCR ha lanciato la campagna globale di raccolta fondi “Every Second Counts”. Le donazioni ricevute come Zakat, Sadaqah, o donazioni generali possono alleviare il peso delle famiglie costrette alla fuga che sono lontane da casa e dai loro cari.

“Insieme possiamo aiutare i rifugiati e gli sfollati interni ad avere un tetto sulla loro testa, un pasto caldo per l’iftar, acqua pulita e la speranza di un futuro migliore e più sicuro”, ha detto Grandi.

Il sostegno economico è urgentemente necessario affinché l’UNHCR possa continuare a fornire assistenza e supporto salvavita alle famiglie vulnerabili, agli orfani, alle ragazze madri e agli anziani.

La campagna fornirà anche fondi per la regolare programmazione dell’UNHCR e aiuterà a soddisfare le crescenti necessità causate dalla pandemia di COVID-19.

Per maggiori informazioni:

B-roll disponibile:

Siria: https://media.unhcr.org/Package/2CZ7A294RIU#/DamView&VBID=2CZ94SGTHAGV&PN=1&WS=SearchResults

Yemen:

https://media.unhcr.org/Package/2CZ7A294RIU#/DamView&VBID=2CZ94SGTHHEE&PN=1&WS=SearchResults

Bangladesh:

https://media.unhcr.org/Package/2CZ7A294RIU#/DamView&VBID=2CZ94SGTH82Y&PN=1&WS=SearchResults

Video della campagna: https://youtu.be/3rPn-cihRbU

Informazioni sulla campagna di Ramadan

Ogni anno, l’UNHCR si appella al pubblico durante il mese della donazione e della generosità per aiutare a raccogliere consapevolezza e fondi per i rifugiati e gli sfollati interni in difficoltà. “Every Second Counts” è la terza campagna globale dell’UNHCR per il Ramadan, e si concentra sull’incredibile impatto che ciascuno di noi può avere, in pochi secondi, nella vita delle famiglie di rifugiati e sfollati le cui vite sono state sconvolte in pochi istanti e che sono state costrette a fuggire dalle loro case in cerca di sicurezza. La campagna mira a raccogliere 10 milioni di dollari a livello globale, attraverso donazioni tra cui Zakat e Sadaqah, per aiutare a fornire supporto salvavita come alloggio, cibo, acqua pulita e assistenza mensile in denaro alle famiglie più vulnerabili di rifugiati e sfollati interni provenienti da Siria, Iraq, Yemen, Afghanistan, Nigeria, paesi della regione del Sahel e rifugiati Rohingya in Bangladesh.

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