Presentato il 30 maggio in Senato dalla campagna Ero Straniero il dossier che restituisce una fotografia preoccupante sul sistema di ingresso di lavoratori e lavoratrici dall’estero.
Secondo il report “I veri numeri del decreto flussi: un sistema che continua a creare irregolarità” si tratta di un sistema inefficace, che non solo continua a essere insufficiente rispetto alle richieste del mondo produttivo, ma conserva criticità profonde che finiscono per creare irregolarità e precarietà. L’analisi è stata condotta sugli esiti dei decreti flussi relativi agli anni 2022 (decreto flussi del dicembre 2021) e 2023 (decreto flussi del dicembre 2022).

Solo il 23,52% delle quote fissate per il 2023 si è tradotto in permessi di soggiorno e impieghi stabili e regolari. Nel 2022, il tasso era leggermente più alto, al 35,32%, ma riguardava un numero di quote inferiore.

Nel 2022, solo il 33,4% delle quote si è tradotto in contratti di lavoro. Anche per il 2023 la situazione non migliora: su 74.105 posti disponibili (su 82.705 quote complessive, che includono le conversioni), solo 17.435 domande sono state finalizzate, ovvero il 23,5%. Secondo il report, la procedura, nonostante le semplificazioni introdotte, si inceppa già al rilascio del nulla osta all’ingresso e si complica ulteriormente nel passaggio successivo del rilascio dei visti da parte delle rappresentanze italiane nei paesi di origine. Al 31 gennaio 2024, risultano rilasciati 57.967 visti a fronte di 74.105 ingressi previsti, ma ben 38.926 persone si trovano ancora in attesa di convocazione.

Il problema, però, si complica ancora visto che solo una parte dei lavoratori che ottiene il visto riesce a stabilizzare la propria posizione lavorativa e giuridica. La maggioranza rischia di scivolare nell’irregolarità, una condizione, denunciano i portavoce, “di estrema precarietà e ricattabilità”. Il dossier evidenzia che, nonostante la legge preveda un permesso di soggiorno “per attesa occupazione” in caso di indisponibilità all’assunzione da parte del datore di lavoro, questo strumento è stato utilizzato in maniera del tutto insufficiente: solo 146 permessi rilasciati nel 2022 e 84 nel 2023 fino a gennaio 2024.

Scarica il Report “I veri numeri del decreto flussi: un sistema che continua a creare irregolarità” 

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