Vie di Fuga ci riporta – nel suo numero di lunedì 22 febbraio 2021 – il testo dell’appello al neo Presidente del Consiglio dei Ministri pubblicato nel sito del “Forum per cambiare l’ordine delle cose“: un testo che è soprattutto un appello, un augurio (e un invito alla lungimiranza e alla collaborazione) per il governo Draghi.

 

A partire dalle parole del Premier Mario Draghi, parole pronunciate durante il discorso di insediamento, il Forum per cambiare l’ordine delle cose ha realizzato un testo per sottolineare l’importanza di alcuni temi, che in maniera più o meno marginale sono stati toccati ma che necessitano di centralità nelle scelte politiche italiane.

“A fronte della situazione di crisi sanitaria e del cambiamento governativo, oggi più di ieri crediamo sia necessario ricalibrare i punti programmatici della politica su temi importanti, che al momento ci sembrano accantonati in funzione di un equilibrio tra le parti che però rischia di mantenere in stallo azioni da intraprendere con urgenza”. Questo uno dei passaggi del testo, che ribadisce con forza che ci troviamo in un tempo in cui ogni momento è fondamentale per operare un cambiamento atteso (ormai) da troppo tempo.

Primo nodo da sciogliere è quello che riguarda i processi migratori.” continua così il Forum. “In Europa si stanno affrontando questioni importanti legate al ruolo dei paesi membri, Italia compresa, circa i flussi in ingresso, e la cornice di riferimento sembra essere l’approccio che da anni caratterizza l’UE: la totale assenza di politiche di ingresso regolare e periodico (necessario se si pensa che di periodico sono solo “sanatorie” per altro fallimentari) che riflette l’ipocrita e scellerata politica dei respingimenti, esternalizzazione delle frontiere, militarizzazione dei confini”.

I temi toccati nel testo riguardano i flussi di ingresso regolari, l’esternalizzazione delle frontiere, le politiche di respingimento,  l’implementazione di un piano nazionale di inclusione e coesione sociale e la non più rinviabile riforma della legge di cittadinanza, “una legge per cui al momento centinaia di migliaia di persone nate in Italia o arrivate in infanzia continuano a essere considerate straniere”.

 

 

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