Più di mille persone da tutto il mondo, dalle cappellanie etniche di tutte le diocesi del Piemonte: un piccolo campione del variegato di genere umano radunato a Saluzzo.

Quest’anno il “Pellegrinaggio dei Popoli”, giunto ormai alla sua decima edizione, si è svolto domenica 15 giugno a Saluzzo. Come è noto, si tratta di un incontro annuale che, in una sede sempre diversa, raduna, in un momento di festa e di preghiera, pellegrini provenienti da diverse comunità etniche. È organizzato dal Coordinamento regionale Migrantes del Piemonte e della Valle d’Aosta, che è l’espressione locale della Fondazione Migrantes nazionale, l’organismo costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana per accompagnare e sostenere le Chiese particolari nella conoscenza, nell’opera di evangelizzazione e nella cura pastorale dei migranti, italiani e stranieri.  Tra i suoi scopi vi sono quelli di promuovere, nelle comunità cristiane, atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, anche  per stimolare, nella società civile, la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza, con l’attenzione alla tutela dei diritti della persona e della famiglia migrante e alla promozione della cittadinanza responsabile dei migranti stessi.

Molto folta è stata la partecipazione, che ha visto la presenza di oltre un migliaio di persone provenienti da quasi tutte le diocesi piemontesi. È stata anche l’occasione di celebrare  il “Giubileo regionale dei Migranti e delle Confraternite”, in quanto molte comunità, particolarmente quelle latino americane, sono ricche di confraternite che affondano le loro radici in antiche e nuove tradizioni. Significativamente numerosa è stata perciò la presenza delle comunità provenienti dal Centro e Sud America, sia di lingua spagnola che di lingua portoghese. Impossibile elencare tutte le nazionalità provenienti da molti continenti, anche da tutta l’Africa e dall’Estremo Oriente, in particolare dalle Filippine. Hanno partecipato pure gruppi europei, tra i quali molti Rumeni, Ucraini che vivono a Novara e a Vercelli e Albanesi di Saluzzo, che hanno anche offerto uno spettacolo di danze tipiche.

Nonostante il forte caldo (per mitigarne gli effetti è stata preziosa la collaborazione dei Volontari della Caritas di Saluzzo, coordinati da Carlo Rubiolo), l’intera giornata si è svolta senza intoppi e in un ambiente di festa e di fraternità. Al mattino, dopo l’accoglienza da parte delle autorità, del  complesso bandistico “Città di Saluzzo” e degli sbandieratori  di “Borgo San Martino di Saluzzo”, si è svolta la catechesi per gruppi linguistici.  Successivamente al pranzo condiviso è seguita la processione giubilare verso la Cattedrale, dove la Messa è stata concelebrata dal vescovo della città, Cristiano Bodo, da quello di Asti, Marco Prastaro, e dall’ausiliare torinese, Alessandro Giraudo. Alla celebrazione hanno partecipato con raccoglimento anche persone di altre religioni, in quanto il “Pellegrinaggio dei Popoli” non si rivolge ai soli cristiani e non è dedicato ai soli stranieri, ma si  rivolge a tutti quanti desiderano condividere un importante momento di fraternità senza confini, per  celebrare insieme il nostro essere tutti: “Popolo di Dio in cammino”. “La ricchezza della pluralità e dell’universalità della Chiesa – così commentava Sergio Durando, referente del Coordinamento regionale Migrantes- erano testimoniate anche dalla presenza di molte religiose straniere, che svolgono una preziosa missione nelle diocesi della nostra Regione”.

[Stefano Passaggio, La Voce e il Tempo – ph Marcos Dorneles]

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