In occasione della giornata internazionale del malato, 11 febbraio, ricordiamo la problematica relativa all’iscrizione volontaria al Servizio Sanitario Nazionale: riportiamo le parole del GrIS (Gruppo regionale Immigrazione e Salute) del Piemonte, unità operativa territoriale della Società Italiana Medicina delle Migrazioni
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti (articolo 32 della Costituzione) eppure nell’Art. 1 comma 240 e 241 della Legge 213 del 30/12/2023 (legge di bilancio, del Ministero Economia e Finanza) vengono ridefinite le quote di iscrizione volontaria da versare alle regioni presso le quali si richiede l’Iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale creando gravi difficoltà di accesso con rischio di gravi ricadute:
- rinuncia alle cure, anche se importanti
- interruzione di terapie, anche salvavita per l’impossibilità di avere prescrizioni continuative di farmaci che richiedono un piano terapeutico o una fornitura ospedaliera
- aumento degli accessi impropri al Pronto Soccorso e agli ambulatori per STP ed ENI
- sovraccarico di richieste agli ambulatori del terzo settore
- stipula di polizze di assicurazioni private, non tutelanti quanto il SSR
- pericolo di ricorso a pratiche di autodiagnosi e terapia impropria auto-prescritta
Per gli studenti si passa da 149,77 a 700 euro, per le persone alla pari da 219,49 a 1.200 euro; per i titolari di permesso di soggiorno per residenza elettiva, familiari ultrasessantacinquenni (con ingresso in Italia per ricongiungimento familiare, dopo il 5/11/2008), stranieri che partecipano a programmi di volontariato, stranieri dipendenti di organizzazioni internazionali operanti in Italia, personale diplomatico e consolare e tutti coloro che non hanno titolo all’iscrizione obbligatoria (inclusi i cittadini comunitari che non abbiano copertura dallo Stato di provenienza e nemmeno una propria polizza sanitaria) si passa da 387,34 a 2.000 euro
Con l’entrata in vigore delle nuove tariffe, nel primo trimestre del 2024 si sono iscritte 860 persone contro le 2488 dello steso periodo del 2023 (con una riduzione del 65%) e appena 157 nel secondo trimestre contro le 526 dello stesso periodo del 2023 (con una riduzione del 70%). Malgrado il calo complessivo di iscritti, l’aumento delle tariffe ha portato alla Regione entrate leggermente maggiori, ma molte persone sono rimaste prive di copertura sanitaria o hanno optato per assicurazioni private.
Molte iscrizioni volontarie di persone indigenti e malate erano pagate, per esempio, dal Comune di Torino (attraverso un progetto di “emersione anagrafica” che coinvolgeva una trentina di persone senza dimora con gravi problemi di salute, con residenza fittizia in Via della Casa Comunale), da associazioni o gruppi di persone vicine al paziente, che raccoglievano la somma necessaria per garantire la prosecuzione delle cure: l’aumento di oltre 5 volte dell’importo ha costretto a una netta riduzione del numero di beneficiari e/o a dirottare verso le iscrizioni dei fondi che sarebbero invece stati spesi in altri importanti progetti sociali.
Queste sono alcune soluzioni proposte declinabili in base alle diverse tipologie di persone per le quali è prevista l’iscrizione volontaria, altre se ne possono aggiungere:
- possibilità di frazionare la quota di iscrizione in modo da pagare solo i mesi in cui effettivamente si usufruirà della copertura
- prevedere l’iscrizione per anno reale (12 messi dalla stipula) e non per anno solare
- possibilità di rateizzare il pagamento
- prevedere la retroattività di iscrizione al SSR al momento del pagamento (almeno per la copertura di eventuali prestazioni ospedaliere);
- introdurre una riduzione del contributo annuale tramite specifica
- prevedere di includere i fragili, in carico ai servizi socio – sanitari, tra le categorie che possono avere l’iscrizione obbligatoria, in particolare se affetti da comprovate patologie croniche e/o invalidanti e/o a rischio di aggravamento senza trattamenti continuativi e accertamenti diagnostici frequenti o almeno stabilire una previsione di “eccezionalità” che comporti una deroga, al pagamento intero
Vi chiediamo di segnalarci casi di mancata possibilità di accesso alle cure per poter raccogliere testimonianze e presentare ricorsi: gris.piemonte@simmweb.it