L’Ufficio Pastorale Migranti opera sul territorio da circa trent’anni e nel corso del tempo ha intessuto reti forti con istituzioni pubbliche, enti del terzo settore ed enti privati interessati dai fenomeni sociali nati dalla presenza di migranti sul territorio. Forte della struttura diocesana di cui fa parte e di una ricchezza di storia, idee, progettualità interne alla Diocesi di Torino, l’Ufficio ha saputo ritagliarsi.
L’Ufficio dall’anno 2014 ha sede presso il Distretto sociale Opera Barolo, un angolo della Città di Torino creato nel 1829 dai Marchesi di Barolo. La Marchesa Giulia fondò l’Opera Barolo come un vero e proprio “sistema” al servizio del bene comune, per proseguire le azioni intraprese con il marito a favore dell’inclusione sociale: dall’assistenza, all’istruzione, all’avviamento al lavoro, realizzate nel tempo con le congregazioni religiose fondate. Oggi, come 150 anni fa, grazie alla presenza di 17 enti tra cui l’Ufficio Pastorale Migranti, il Distretto risponde ai bisogni di decine di migliaia di persone e ha intrapreso un percorso complesso all’insegna dell’innovazione sociale.
L’Ufficio siede nei tavoli istituzionali nati per fronteggiare fenomeni che coinvolgono fasce di popolazione migrante e fa parte di reti attive sul territorio regionale come quella antitratta. E’ iscritto alla Prima e Seconda sezione del Registro delle Associazioni – Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche di integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
L’Ufficio è da sempre vicino alle cause dei popoli Rom, Sinti e Camminanti ed è tra le istituzioni presenti ai dibattiti e ai tavoli di lavoro che vogliano affrontare le condizioni complesse in cui spesso si trovano. Attraverso la Fondazione Migrantes ha modo di confrontarsi con reti nazionali a difesa dei loro diritti fondamentali.
Nel corso dell’ultimo quinquennio l’Ufficio, considerate le emergenze che il territorio ha dovuto fronteggiare con l’arrivo di un numero significativo di richiedenti asilo, ha avuto modo di intensificare i rapporti con le istituzioni e di entrare in rete con nuove realtà del terzo settore.
La prima edizione del Festival dell’Accoglienza “E mi avete accolto” nell’anno 2021 è stata inoltre un’occasione per avviare nuove collaborazioni con numerose realtà del territorio torinese apparentemente lontane dal mondo migrante, come quelle artistico-culturali. Tra queste citiamo il MAO, la GAM e Palazzo Madama della Fondazione Torino Musei, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, il Polo ‘900, il Museo nazionale del Cinema e il Torino Film Festival.

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