Le attività dell’Organisation of Pakistan students

Intervista con Incya Khan, segretaria di OPS

Incya Khan è una studentessa pakistana di architettura al Politecnico di Torino. Vive in città dal 2016 e ora è all’ultimo anno della laurea magistrale in inglese in “Digital skills for sustainable society transition”, una nuova branca dell’architettura che prevede l’uso e lo sviluppo di nuove tecnologie e di intelligenza artificiale. Lo frequentano soprattutto studenti stranieri.

Al pomeriggio Incya lavora in un Caf per contribuire alle spese. In casa sono tutti studenti: lei, due fratelli minori che studiano ingegneria al Politecnico e anche la mamma di 54 anni che studia per la laurea magistrale in “business administration” all’Università di Torino. “Sono molto fiera di lei” dice Incya.

“Dopo tanti anni che sono qui”, racconta ancora Incya “i rapporti con il Pakistan si sono un po’ allentati. Lì c’è solo mio padre, i nonni sono mancati, per me andarci è complicato perché dovendo rinnovare il permesso di soggiorno tutti gli anni, finisce che ho il documento vero e proprio solo per poco tempo e non riesco a organizzare il viaggio.

I suoi progetti per il futuro non sono ancora del tutto definiti. Dopo la laurea magistrale vorrebbe restare in Italia o in un altro paese europeo, ma sa che in Italia non c’è molto lavoro per gli architetti… Quindi spera di chiarirsi le idee e avere qualche opportunità, anche iniziando con qualche stage.

Intanto è molto impegnata con la sua associazione studentesca, la OPS (Organisation for Pakistan Students), che raduna i suoi connazionali del Politecnico, un centinaio circa. Lei ora ricopre il ruolo di segretaria, ci sono anche una presidente, Zurehma Rameez e un vicepresidente Junaid Shah e altri (nella foto qui di seguito tutto il gruppo dirigente dell’associazione).

Le attività dell’OPS sono svariate: accoglienza per gli studenti appena arrivati, aiuto per le pratiche burocratiche, per la ricerca di alloggio, sostegno per chi si trova in difficoltà con lo studio da parte di studenti e di laureati, ma anche attività culturali e ricreative. L’associazione ha un gruppo su Facebook che è seguito da circa 2.400 persone, e un gruppo su Instagram.

Tra le attività ricreative, più o meno una al mese, realizzate con il sostegno del Politecnico, Incya segnala concerti di musica indiana e pakistana “perché tra le persone dei due paesi che stanno qui in Italia non c’è alcun conflitto”, tornei di cricket, lo sport più popolare sia in Pakistan sia in India, e di badminton, organizzati insieme al CUS (il centro universitario sportivo). L’ultimo torneo di cricket ha visto la partecipazione di 10 squadre di 7 persone l’una, non solo pakistani. Del resto, quando la tv trasmette le partite di cricket più importanti, davanti allo schermo si radunano studenti di entrambe le nazionalità. “Ma abbiamo previsto anche attività più soft come delle passeggiate guidate per i nuovi arrivati, per far conoscere la città dove sono venuti a studiare.”

Il prossimo appuntamento di una certa importanza che OPS ha in programma è un evento di presentazione della cultura pakistana, in tutti i suoi aspetti, dalla letteratura alla musica, dall’arte allo sport, alla cucina, a cui invitare personalità pakistane presenti in Italia, e ovviamente studenti di tutte le nazionalità. L’ultima volta che avevano organizzato un evento del genere era stato prima della pandemia. Era giunto perciò il momento di replicarlo! Sarà anche probabilmente l’ultimo appuntamento organizzato dal gruppo che ora dirige l’OPS, in aprile ci saranno infatti le nuove elezioni e un nuovo gruppo entrerà in carica.

Nelle foto in alto e in basso: alcuni membri del team in un aula del Politecnico e sul campo di cricket.

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