Per il 2023 sono previste 82.705 assunzioni di cittadini extraUE. Ma prima il datore di lavoro deve accertarsi che non ci siano italiani ad aspirare al posto di lavoro.

Il Decreto Flussi, pubblicato in Gazzetta ufficiale il 26 gennaio scorso prevede per quest’anno l’ingresso in Italia di 82.705 lavoratori provenienti da paesi extracomunitari, di cui più della metà (44.000) destinati a lavori stagionali. Il numero di ingressi previsti è maggiore rispetto al precedente decreto che ne autorizzava 69.700, di cui 42.00 stagionali.

Le quote fissate per gli ingressi per motivi di lavoro non stagionale e autonomo sono di 38.705 unità, di cui la stragrande maggioranza (30.105 unità) riservate ai settori dell’autotrasporto, dell’edilizia e turistico-alberghiero, nonché – novità di quest’anno – della meccanica, delle telecomunicazioni, dell’alimentare e della cantieristica navale.

Novità: la verifica della disponibilità di lavoratori già presenti in Italia

Altra novità di quest’anno, che appesantisce e allunga i tempi della procedura, è che il governo chiede ai datori di lavoro di verificare la disponibilità di lavoratori già presenti in Italia per i posti che intendono coprire, in particolare tra la platea di coloro che beneficiano del Naspi o del reddito di cittadinanza. Non sfugge il carattere ideologico di una tale norma che risponde al criterio sbandierato dai partiti al governo secondo cui va sempre data la precedenza ai cittadini italiani.

La procedura prevista per tale verifica consiste nell’invio di una “richiesta di personale” al Centro per l’Impiego, utilizzando il modulo editabile reperibile sul sito web dell’ANPAL.

Il Centro per l’Impiego ha tempo 15 giorni per rispondere. Se non risponde, il datore di lavoro può procedere nella sua domanda. Invece, in caso di risposta positiva del Centro per l’impiego, il lavoratore ha venti giorni di tempo per presentarsi al colloquio di selezione e solo allora il datore di lavoro potrà valutare se il candidato è idoneo. Se non lo ritiene tale può accedere alla richiesta di un lavoratore extracomunitario, allegando un’autocertificazione sull’iter seguito. Sono esclusi da questa trafila i lavoratori stagionali e i lavoratori formati all’estero.

Il “Click Day”: lunedì 27 marzo 2023, ore 9

Sul portale del Ministero degli Interni, è disponibile fino al 22 marzo 2023, con orario dalle 8 alle 20, l’applicativo per la precompilazione dei moduli di domanda. Le domande vanno poi presentate sempre sul portale del Ministero degli Interni a partire dalle ore 9 del 27 marzo (il cd. “Click Day”) e saranno accettate fino alla copertura dei posti previsti o fino al 31 dicembre dell’anno in corso.

Le organizzazioni di datori di lavoro che hanno sottoscritto i Protocolli d’Intesa con il Ministero del Lavoro godono di una procedura semplificata che consente la comunicazione della proposta di contratto di soggiorno per lavoro subordinato per via telematica direttamente alle Rappresentanze diplomatico consolari che devono rilasciare il visto per il lavoratore. Le organizzazioni datoriali che finora hanno sottoscritto questi protocolli sono:

AGCI, ANPA, ASNALI ASSINDATCOLF, CIA-AGRICOLTORI ITALIANI, CLAAI, COLDIRETTI, CONFAGRICOLTURA, CONFAPI, CONFCOOPERATIVE, CONFIMI INDUSTRIA, CONFLAVORO, COPAGRI, DOMINA, FENAPI, LEGACOOP, UCI – UNIONE COLTIVATORI ITALIANI, UNCI, UNIMPRESA e UNSIC.

Testo di Daniela Garavini

Immagine di Pexels


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