A PALAZZO BAROLO UN CICLO DI CONFERENZE SULLE CARCERI NELL’ANNO IN CUI RICORRE IL 160° ANNIVERSARIO DELLA MORTE DELLA MARCHESA GIULIA

Ad annunciarlo, tra le iniziative in calendario nel 2024 a Palazzo Barolo, l’arcivescovo Roberto Repole, questa mattina, durante il tradizionale scambio di auguri natalizi dell’Opera al Distretto Sociale Barolo, di cui quest’anno si è celebrato il bicentenario.

Nella stessa mattinata, monsignor Repole ha consegnato all’avvocato Luciano Marocco una targa a ricordo e ringraziamento per la sua quasi trentennale attività svolta alla presidenza dell’Opera.

Torino, 12 dicembre 2023 – Con la mostra “Giulia & Tancredi Falletti di Barolo Collezionisti”, allestita alla Galleria Sabauda e aperta fino al prossimo 7 aprile, si chiude il programma di eventi organizzati nel corso del 2023 per celebrare il Bicentenario del Distretto Sociale Barolo ma, con nuovi appuntamenti, la proposta di iniziative culturali e di carattere sociale dell’Opera Barolo prosegue già a partire dalle prime settimane del 2024.

E’ di questa mattina infatti, in occasione del tradizionale appuntamento dell’Opera per lo scambio di auguri natalizi, ospitato quest’anno negli spazi del Distretto Sociale Barolo, l’annuncio da parte dell’arcivescovo Roberto Repole di un ciclo di incontri organizzati a Palazzo Barolo e dedicati alle tematiche del carcere: sei appuntamenti, in calendario dal 19 gennaio al 13 dicembre 2024, in cui saranno affrontati argomenti come le condizioni di vita dei detenuti e di chi lavora nei luoghi di reclusione; le iniziative culturali, le attività educative e formative dentro e fuori gli istituti di pena torinesi; la giustizia riparativa; le alternative alla reclusione per scontare le condanne; le luci e le ombre del sistema carcerario nel nostro Paese.

Il ciclo di conferenze sul carcere, organizzato dall’Opera Barolo in collaborazione con il settimanale diocesano “La Voce e Il Tempo”, si intitola “Perché loro e non io? (Papa Francesco). Perché loro sono dentro e io fuori? (Giulia di Barolo)” e si apre venerdì 19 gennaio alle ore 17 – il giorno della morte della Marchesa Giulia di Barolo, di cui nel 2024 ricorre il centosessantesimo anniversario – con l’incontro sul tema «A scuola in carcere» e la presentazione del libro “E-mail a una professoressa. Come la scuola può battere le mafie” (Edizione Effatà).
Nella prima delle sei conferenze, tutte ospitate a Palazzo Barolo, sono previsti gli interventi di monsignor Roberto Repole, arcivescovo di Torino e presidente dell’Opera Barolo, degli autori del libro, Marina Lomunno, caporedattore del settimanale diocesano “La Voce e il Tempo” e del francescano Giuseppe Giunti, della scrittrice Margherita Oggero, di Elena Lombardi Vallauri, direttore della Casa circondariale torinese «Lorusso e Cutugno», di Emma Avezzù, procuratore dei Minorenni del Piemonte e della Valle d’Aosta, di Monica Cristina Gallo, garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Torino, e di Arturo Soprano, presidente emerito della Corte d’Appello di Torino e membro del Consiglio d’Amministrazione dell’Opera Barolo. Affidato a Marco Bonatti, giornalista e responsabile della Comunicazione della Commissione diocesana per la Sindone, il compito di moderare l’incontro.

Nel 2024, come detto, ricorre il centosessantesimo anniversario della morte della marchesa Giulia Falletti di Barolo, il cui impegno in campo sociale è iniziato proprio prestando attenzione alla condizione delle donne recluse nelle carceri della Torino del suo tempo e che, nel 1823, l’ha spinta a istituire il Rifugio: un luogo per ospitare e offrire assistenza alle donne che, una volta scontata la pena, lasciavano il carcere per tornare libere in una società dove da ex detenute e senza alcun aiuto, reinserirsi per vivere una vita onesta e dignitosa risultava un’impresa ardua, se non impossibile.
Quel Rifugio è stato il primo nucleo di quel complesso che nel tempo è divenuto il Distretto sociale Barolo: una vera e propria cittadella dell’accoglienza dove oggi operano 17 realtà del “sociale” che, quotidianamente, garantiscono servizi fondamentali a donne in difficoltà, giovani fragili, detenuti, migranti e persone che vivono in condizione di marginalità. Un sostegno fornito in varie forme che, tradotto in numeri, assicura ogni anno aiuti per 15mila persone, mille famiglie e quasi 2mila tra adolescenti e bambini.

Questa mattina, sempre in occasione dello scambio di auguri natalizi al Distretto Sociale Barolo, monsignor Repole ha inoltre consegnato all’avvocato Luciano Marocco una targa che ne ricorda la lunga attività alla presidenza dell’Opera Barolo, un impegno assolto per ventinove anni “con passione civile e religiosa, nel solco dell’insegnamento della marchesa Giulia di Barolo”.

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